Gli Strumenti

Non esiste una descrizione o un’immagine in qualsiasi libro che sia in grado di sostituire la vista di alberi reali, e tutta la vita che si trova intorno a loro, in una foresta vera e propria.

Grazie alla Ecologia applicata e all’ispirazione di discipline come lo Shinrin-Yoku o Bagno di foresta, abbiamo ideato una serie di esercizi, attività e esperienze che permettano alle persone e alle aziende di sviluppare risorse, potenziale e benessere,  usando metafore, scenari e elementi tratti dalla natura. Sia che ci si trovi effettivamente immersi in essa, o in un’aula, la Natura è sempre con noi.

Il Shinrin-Yoku o Bagno di Foresta è una disciplina che nasce in Giappone agli inizi degli anni Ottanta, ma ha radici antichissime, dalle filosofie buddiste e shintoiste.

Esiste un’antica credenza che attribuisce alla foresta proprietà terapeutiche e successivamente dati scientifici che la hanno confermata.  Nel 1984 uno studio pubblicato sulla rivista “Science” (Ulrich, 1984) dimostra su pazienti che avevano subito una colecistectomia che la guarigione è più rapida, i pensieri più positivi se la loro finestra era affacciata sul verde. Nei primi anni Novanta è stata pubblicata una ricerca svoltasi in Giappone, nell’Università di Chiba, sugli effetti della permanenza delle persone in natura, anche solo per quaranta minuti:  umore più positivo, energia più alta e minor concentrazione di cortisolo nel sangue (ormone prodotto dallo stress).

Immergersi nella natura, fisicamente o idealmente, usare gli elementi naturali come spunto per la propria conspevolezza e per trarre energie rinnovate è il nostro modo per promuovere il benessere della persona e dell’organizzazione in cui vive.

La Definizione attinge da uno dei pionieri di questo approccio, Jon Kabat-Zinn  “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”.

Si tratta ti una pratica che allena le persone a vivere consapevolmente e pienamente il momento presente, il “qui e ora” senza giudizio, senza pretese di annullare pensieri e emozioni, ma al contrario col fine di vivere ogni sensazione e eseprienza in modo pieno, accettando i pensieri e le emozioni che emergono, osservando le sensazioni che generano, e rimanendo nel presente grazie alla consapevolezza della propria fisicità, unico elemento che ci ancora al presente. Le pratiche di mindfulness aiutano le persone a entrare in contatto con il Sè più profondo, con i desideri, il senso di ciò che si vuole portare nel mondo. Gruppi e organizzazioni possono beneficiare di questo approccio per costruire uno scopo e un senso comuni, maggior coesione, fiducia, connessione e sinergia.

“La meditazione è un uso positivo e creativo della mente che collega attivamente il mondo interno e il mondo esterno.”  Roberto Assagioli

E’ una pratica di “presenza” collegata alla Mindfulness e ideata dal Presencing Institute nell’ambito della TheoryU. Grazie al concetto di “Embodiment”, sentire profondo di situazioni personali e collettive, e alla pratica della “presenza”, Il Social Presencing Theatre rappresenta un metodo corporeo utile per aiutare i sistemi sociali a evolvere.  Sfrutta quella che viene chiamata “Intelligenza del corpo” che si basa sull’idea che il nostro corpo può conoscere e cogliere elementi che a volte alla mente sfuggono. Le pratiche possono essere legate a situazioni individuali, di team ristretto o più allargato, fino a coinvolgere interi sistemi sociali.

Basato sulla psicologia Junghiana, l’approccio del “Voice dialogue” si fonda sull’idea che la personalità è poliedrica, composta da diversi aspetti, voci, modi di essere. Con alcuni di essi siamo fortemente identificati (Aspetti Dominanti), con altri invece abbiamo un rapporto più complesso e arriviamo addirittura a rinnegarli. Per ogni Aspetto Dominante, che mettiamo in atto più regolarmente ce ne sarà un altro opposto che agiamo molto meno. Se siamo estroversi e relazionali faremo più fatica a usare la riservatezza e l’introspezione, se siamo timidi ci sarà più difficile esporci in modo aperto verso gli altri.
Questo scenario ci fa capire che sfruttiamo solo una parte delle nostre effettive risorse, mentre il nostro potenziale è più ricco e articolato. Lo scopo del Voice Dialogue è imparare a riconoscere e essere consapevoli dei diversi aspetti della nostra personalità, e di attingere a tutta la gamma delle risorse a disposizione, anche quelle rinnegate.
Nei percorsi di Coaching e formazione utilizziamo questo approccio e alcune tecniche ispirate a esso per lo sviluppo completo del potenziale individuale.

Il questionario personologico DolQuest è di matrice sistemica e basato sulle neuroscienze. E’ un questionario di Terza Generazione, quindi tra i più innovativi. Un questionario che non valuta la persona e permette di avere uno sguardo sulla sua interezza, di comprendere le sue interazioni con gli altri e nei diversi ambienti in cui si muove, di valorizzare le sue potenzialità e la sua complessità interiore. Nella versione TeamIN consente di fotografare il gruppo e di osservarlo come un elemento unico, con le sue dinamiche, le aree di eccellenza, le fatiche, i valori condivisi su cui fonda la sua efficacia

I Questionari Dolquest “Consentono di capire come ognuno vede il mondo e soprattutto di accedere a un’altra dimensione, quella delle possibilità e di riconoscere in ciascuno, e in ciascun team , ciò che lo rende unico, dinamico e ricco di potenziale!”

Nei percorsi di Coaching è possibile inserire una sessione iniziale dedicata all’esplorazione del Questionario con tutti gli spunti che può offrire in termini di sviluppo futuro. Può inoltre offrire un punto di vita preziosissimo sul team, se utilizzato su tutti i suoi membri. 

Qualcosa emana da quegli alberi, qualcosa che parla all’anima, qualcosa che nessun libro, nessun museo, è in grado di dare.
Maria Montessori (1870-1952)

Daniela Ferdeghini

PCC Coach - Trainer - Hr Consultant M. +39 347 5707022 | E. daniela.ferdeghini@verdemeta.it | Skype daniela.ferdeghini